SANITÁ, BENE COMUNE

La Sanità pubblica è sotto attacco, il Fondo Nazionale diminuisce dell’1% in valore nomina lima molto di più in termini reali, dov’è il recupero dell’inflazione?

E nelle Marche? Sono ormai tre anni che la destra governa ed in questi 3 anni è riuscita solo a partorire un piano Sanitario che nei fatti è un libro dei sogni in quanto non vi sono risorse per realizzarlo.

Le risorse suppletive messe a bilancio dalla regione, 1 mln di €, sono servite solo a pagare gli aumenti ai dirigenti ed ai direttori.

Dove sono, quando e con quale personale apriranno i piccoli ospedali sbandierati in campagna elettorale?

Urbino ed il suo ospedale vede la diminuzione delle prestazioni chirurgiche, mediche ed ambulatoriali e quindi con il permanere di forti dubbi sul mantenimento di servizi indispensabili per la popolazione: punto nascite, senologia, ortopedia, ecc. e questo nonostante l’abnegazione e la professionalità del personale.

  • La carenza di personale viene superata con “prestazioni professionali a gettone” con costi elevatissimi e depauperamento delle professionalità interne.
  • Pronto soccorso che vede sempre più “personale a gettone”, sempre a costi più alti che se ci fosse personale interno, ma sempre con risposte inadeguate per l’utenza, come i tempi di attesa che sono diventati biblici.

Le liste di attesa sono diventate ingestibili, per una prestazione si possono aspettare anche 12/18 mesi, e l’unica risposta è stato mettere il bavaglio agli operatori dei CUP.

Ma se l’Ospedale non ride è l’intero territorio che piange, ci si trova di fronte alla carenza di medici di base, delle guardie mediche, dei medici del 118 e dell’emergenza.

I consultori sono stati depotenziati così come i servizi di igiene mentale, di prevenzione e di riabilitazione.

NON PERMETTEREMO LO SMANTELLAMENTO DELLA SANITÁ PUBBLICA,

COSÌ COME PORTEREMO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI LE FALSE PROMESSE DELLA GIUNTA ACQUAROLI.

URBINO DEL FUTURO

Vorrei porre all’attenzione della dirigenza, degli iscritti, dei simpatizzanti e della popolazione di Urbino alcuni spunti di riflessione utili a  una proposta per una “URBINO DEL FUTURO”.

Futuro sì ma che può e deve diventare realtà già a luglio del prossimo anno.

Una nuova Giunta, una nuova squadra ed un nuovo Sindaco che mettano proprio L’URBINO DEL FUTURO al centro della loro attività quotidiana di governo e prospettiva e non già una semplice “manutenzione della città” così come fatto negli ultimi dieci anni.

Inoltre Urbino deve e può essere un vero coagulante per i comuni del Montefeltro e  dell’entroterra tutto, deve farsi promotore di un dialogo forte con la costa per creare insieme una vera rivoluzione copernicana che metta al centro i valori, le capacità e le prospettive dell’intera provincia senza più campanilismi e senza più “primi della classe”.

Lavorare insieme da forza, crea prospettive, da una visione diversa e soprattutto permette di sedersi ai tavoli che contano, sanità, rifiuti, energia con molta più forza.

Urbino si è spopolata, Urbino non dà prospettive ai suoi giovani e a chi esce dall’Università, Urbino che ha ampie zone senza un’adeguata copertura internet, Urbino che non ha quasi energie alternative sul proprio territorio, Urbino che ha un centro storico scarsamente se non per nulla adeguato ad essere vissuto dai turisti, Urbino che la sera diventa ostaggio dei clienti di bar, birrerie, ecc. che hanno di fatto invaso ogni angolo portando addirittura a chiudere il centro agli autobus ma lasciandolo aperto alle macchine sino alle 20,00 …

Da questo elenco, che non è certo esaustivo, si può sicuramente partire per proporre alla cittadinanza, ed insieme a loro, programmi che mettano al centro il superamento delle criticità e per costruire l’Urbino del futuro dando inizio ad un nuovo rinascimento per la città ed i suoi abitanti .

È mia intenzione dare semplici idee, non in ordine di importanza, che ritengo utili ad aprire un dialogo franco ed aperto tra gli iscritti, i simpatizzanti e  la cittadinanza tutta.

Spopolamento e prospettive per i giovani, su questo argomento non si può pensare di agire da soli ma vi è la necessità di coinvolgere le più importanti strutture esistenti sul territorio come ad esempio l’Università.

Così come si debbono riportare all’attenzione del mondo cittadino e non le altre realtà culturali e scolastiche esistenti come l’ISEA, il liceo artistico già Scuola del libro che con le loro capacità grafiche, incisorie, restauro del libro, calcografia, ecc. possono fare da traino ad un turismo e/o insediamento “culturale” che non sia più solamente legato all’Università.

Inoltre potrebbero queste realtà possono farsi ambasciatrici nel mondo dell’arte urbinate che ha annoverato veri e propri maestri riconosciuti in ogni dove, così come può essere utile la creazione di un museo che racchiuda al suo interno i macchinari per i diversi tipi di incisione, calcografia e di stampa artistica che ne fanno vanto.

Vi è la necessità di ricercare sinergie per la creazione di prospettive lavorative per i giovani laureati fornendo aiuti alla creazione di start-up innovative, magari mettendo a disposizione spazi di proprietà del comune e/o predisponendo sgravi fiscali, magari indirizzandosi verso innovazione tecnologica, nuove fonti energetiche, agricoltura biologica, ecc.

Così come non si possono mettere in campo serie politiche abitative per nuove coppie, per urbinati di rientro se non dopo aver reso veramente SMART la città. Le imprese tecnologiche ma anche molte altre tipologia di aziende che fanno del lavoro a distanza uno dei loro punti di forza (quanti giovani imprenditori hanno scelto di abitare e lavorare in luoghi ameni ma ben serviti sotto il profilo tecnologico?).

Non si può continuare a cementificare aree di territorio e non investire per “riconsegnare” aree ad una agricoltura biologica, in fondo siamo un distretto che di biologico se ne intende, mettendo a  disposizione dei giovani, che abbiano voglia di impegnarsi in queste attività, strumenti fiscali, formativi e strutturali per iniziare attività agricole così come avviene in altre parti d’Italia.

È necessario intervenire nel Centro Storico lasciato di fatto ostaggio di bar, birrerie ecc. a solo beneficio degli studenti e pochi altri, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

Si deve ripensare una politica abitativa che metta al centro la residenza stabile e non già gli affitti studenteschi e/o l’albergo diffuso (utopia legata a non si sa bene quale turismo, vista la mancanza ad oggi di un piano strategico su questo argomento).

Green economy e fonti energetiche rinnovabili.

Su questo argomento e con scelte mirate si può veramente fare molto.

Ad esempio si può puntare alla creazione di comunità energetiche sul territorio “esterno” al centro storico, Canavaccio, Torre, Cavallino, Pieve di Cagna, Monte soffio, ecc. senza tralasciare la parte esterna al Centro storico come Piantata, San Bernardino, ecc. magari aprendo un Ufficio comunale in grado di accompagnare quanti vogliano iniziare questo percorso o in grado di progettare Comunità energetiche comunali.

Vi è anche la necessità di iniziare studi di fattibilità, magari ricercando la collaborazione dell’UNESCO, per permettere a tutta Urbino di diventare città Carbon Free.

Da questa scelta oltre al risparmio economico per le famiglie può nascere una nuova cultura dello stare insieme e grazie socialità che ne scaturirebbe si può tornare ad essere “città unica” e non già “micro comuni che pensano solo a se stessi”.

Vi può essere un fiorire di piccole attività economiche  che vanno dai manutentori, agli installatori e soprattutto ai progettisti, e per questi ultimi può e deve esserci la collaborazione con l’Università.

Tutte queste attività porterebbero nuova occupazione vera, e non già semplici spostamenti di lavoratori, accendendo interesse anche verso chi oggi non abita più o non ha mai abitato ad Urbino e soprattutto senza cementificare altre aree del territorio comunale.

Altro argomento che dovrebbe far parte del futuro cittadino è quello di rendere Urbino realmente SMART. Vi è la necessità di portare la fibra e la connessione mobile internet in tutto il territorio comunale e su questo punto, io credo, una amministrazione attenta può fare molto.

Sappiamo bene quanto scarsa sia la “capacità” contrattuale dei singoli a fronte di quella di un Comune. Abbiamo antenne con ripetitori sui palazzi, una rete fissa che porta la fibra sino alle cabine ma di fatto non nelle case o negli uffici, con l’eccezione dell’Università (mi pare) ma soprattutto troppa “periferia è sprovvista anche di una semplice copertura mobile.

Vogliamo far crescere Urbino, renderla attrattiva per giovani, per imprenditori digitali, per professioni che non fanno della “presenza costante” nei propri cantieri il loro core-business e allora il rendere Urbino una città realmente SMART è obbligatorio ma questa è una scelta che deve e può fare un’ amministrazione che guarda al futuro, con persone che mettano al centro la progettazione  e la programmazione a fronte dell’immediato e del quotidiano.

Anche Urbino SMART è uno strumento che può favorire un ripopolamento del territorio permettendo la nascita di opportunità lavorative ed essere, quindi, appetibile per i giovani laureati che hanno già apprezzato la nostra città ma che sino ad oggi non hanno nessuna prospettiva per rimanerci.

Turismo e centro “umano”.

Anche qui le scelte possono essere molteplici ma non possono non passare da una scelta di “campo” della prossima amministrazione comunale che deve investire in turismo.

Non un turismo mordi e fuggi e soprattutto non “drogato” dai numeri derivanti dalle lauree e dai parenti degli studenti, che non vanno assolutamente abbandonati ma che vanno inseriti, essi stessi, in un sistema di servizi e di attività che facciano vivere realmente la città, il suo territorio e i comuni del Montefeltro.

Cambiare la metratura minima degli appartamenti con la scusa/prospettiva di renderli “albergo diffuso” non mi sembra proprio una scelta che va in questa direzione, io credo che prima si debba costruire un’offerta seria, con attività reali, con tempi e prospettive di vita che non siano soltanto “l’aperitivo e/o la birra in piazza”.

Vanno ricercati accordi con l’entroterra e con la costa funzionali alla creazione di pacchetti appetibili ai turisti “veri” e che contengano spazi adeguati sia sotto il profilo turistico che di tempo per se stessi costruendo così, in accordo con i tour operator, pacchetti che permettano ai turisti di vivere Urbino, l’entroterra e la costa così da rendere la nostra città realmente appetibile per un vero turismo non mordi e fuggi.

Urbino sotto il profilo turistico può avvalersi anche di ciò che l’arte produce nel territorio tramite l’ISEA e la Scuola del Libro magari attraverso la creazione di un museo sulle tecniche incisorie e con i macchinari per realizzarle, per stampare ecc., inoltre si potrebbero inserire nei tour turistici anche esperienze d’arte in collaborazione con le suddette scuole, esperienze che sappiamo essere molto appetibili specialmente all’estero.

Bisogna che il centro storico torni ad essere un “luogo dell’anima”, vanno bene anche bar e birrerie ma insieme ad esse vi deve essere un’offerta di servizi/opportunità anche per le famiglie, per chi non fa dell’aperitivo il proprio vivere, per chi ama la passeggiata, la chiacchierata e/o semplicemente lo stare insieme senza dover “consumare”.

Ancora un argomento che mi sta a cuore e cioè il problema dei residenti anziani, o di quanti non sono in possesso di autovetture, che si vedono di fatto precluso il centro cittadino la sera.

Le piazze urbinate, i vicoli e gli angoli che hanno sempre fatto di Urbino un salotto di incontri, di cultura, di armonia e di conoscenza oggi sono appannaggio esclusivo degli studenti o di chi a buone gambe o un mezzo di trasporto proprio e, di fatto, è precluso per gli anziani.

Proprio non capisco la scelta di fermare i bus in centro dopo le 17,45 sostituendo il tutto con una specie di circolare che fa il giro delle mura.

Una delle motivazioni è che il centro veniva “intasato” dai continui passaggi dei minibus costretti a fare la gimcana tra i tavoli e la gente, ma visto che il fermo è contemporaneo all’apertura alle auto non sembra anche a voi una scusa?

Una definizione di orari diversi, magari con meno corse, sino almeno alle ore 20/21, con percorsi che si leghino a coincidenze con altre linee, che circolano all’esterno delle mura e che raggiungano i vari settori della città, non sarebbe più saggio?

Si potrebbe pensare ad una navetta, magari elettrica,  che faccia il giro dei parcheggi esistenti ed arrivi a scaricare gli utenti in centro, magari gratis se si fanno pagare i parcheggi o a pagamento se gli stessi fossero gratuiti, fornendo così un servizio reale ai turisti ed ai pendolari che visitano o debbano arrivare in centro per lavoro.

Tutto quanto scritto si potrà fare se vi è convergenza tra le forze progressiste della città, se saremo capaci di coinvolgere la cittadinanza e se avremo la capacità di legarle alle esigenze che emergeranno tra la gente.

Si dovrà essere sarà capaci di ridare valore al sapere dei dipendenti e dei dirigenti del comune, tornando a premiare la vera professionalità tra di loro e andando ad assumere quelle professionalità che per scelte degli ultimi dieci anni si sono perse.

La capacità di ricercare bandi, di predisporre progetti che possano concorrere ed essere finanziati non si trova per strada. I fondi necessari a costruire l’Urbino del futuro non si trovano nelle parole di personaggi più o meno famosi, vedasi il nostro caro Sgarbi, capaci di incantare l’uditorio e di trovare spiccioli per ciò che interessa loro ma nella professionalità dei propri dirigenti comunali che insieme anche professionisti esterni siano in grado di produrre progetti in gradi di vincere bandi, di ricercare fondi tramite Fondazioni ecc.

In questo Pesaro e la sua giunta dovrebbero insegnarci quanto sia importante avere queste capacità per reperire i fondi che vanno a finanziare progetti alti, innovativi e funzionali alla crescita e al futuro della città.

Stefano Testa

TOCCARE IL FONDO NELLA SANITA’ MARCHIGIANA

Toccare il fondo nella sanità marchigiana, perché questo titolo semplicemente perché leggiamo sulla stampa, certamente non favorevole alle opposizioni, le nuove” linee guida” per gli operatori che tutti i giorni sono in prima linea di fronte ai cittadini che necessitano di prestazioni sanitarie.

Linee guida? O non già una direttiva con cui si mette un bavaglio agli operatori del CUP creando, in perfetta malafede, ostacoli agli utenti che necessitano di una prestazione sanitaria?

Divieti e intimazioni gravi per togliere l’umanità a quei lavoratori che si spendono per tentare di aiutare i cittadini che sono sempre più disperati e impotenti di fronte ad un sistema sanitario che non da più risposte se non in tempi biblici.

Chi ha la possibilità economica ricorre al privato e gli altri? Si arrangino.

La regione Marche che fa?

Invece di potenziare gli ambulatori e conseguentemente aumentare le prestazioni scarica la colpa sull’ultimo anello della catena, gli operatori del CUP mettendo loro la museruola.

Atto gravissimo che come partito democratico, ma anche come semplici cittadini, denunciamo a gran forza.

Dove sono quei personaggi che si sono incatenati davanti agli ospedali?

Dove sono le soluzioni “promesse” in campagna elettorale?

Dove sono le risposte alla cittadinanza?

Sono ormai più di tre anni che la destra governa la nostra regione e l’unica cosa che sono riusciti a fare è rendere ancor più biblici i tempi per una visita e/o una prestazione specialistica oltre che riempire la testa agli elettori con promesse che non hanno alcun legame con la realtà.

Continuano a scaricare le responsabilità sulla precedente giunta ma loro sono più di tre anni che governano.

Siamo vicini a tutti i cittadini che stanno vivendo un grande momento di difficoltà per l’accesso alle cure ed esprimiamo solidarietà a tutti i lavoratori in trincea che non hanno più neanche la libertà di parlare secondo la propria coscienza

A PROPOSITO DELLA DISCARICA DI RICECI

Il nostro Segretario Giorgio Ubaldi è nuovamente intervenuto sulla ipotesi dell’apertura di una discarica a Riceci.

Ubaldi partendo da quanto affermato, anche durante la Festa dell’Unità di Urbino, da Matteo Ricci “storia che è in un vicolo cieco, perche non ci sono le condizioni minime né politico istituzionali né tecniche per andare avanti. Abbiamo avuto un confronto molto teso dentro Marche Multiservizi negli ultimi mesi e siano riusciti ad indirizzare la vicenda verso un piano B perché quella cosa lì non si può fare. Adesso spero che la Provincia chiuda il prima possibile”, e dal fatto che la Regione si è già espressa tecnicamente sul fatto che non ci sono le distanze ci tiene a ribadire che:

“Il Presidente della Provincia Paolini debba avere più coraggio e fermare questo stillicidio. Fino  a ieri pochissimi conoscevano Riceci (ricordiamo che il PD urbinate ha presentato e fatto votare una mozione al comune di Urbino contraria alla discarica già i primi giorni di Aprile). Oggi sono tutti lì a fermare lo scempio . Paolini blocchi la discarica negando l’autorizzazione, senza attendere il parere dei tecnici, così come Pierotti e Ricci convochino Hera per farla desistere da questo progetto.”

Riteniamo che la “Politica” con la P maiuscola non possa aspettare, allungare i tempi, non prendersi le proprie responsabilità.

La popolazione aspetta risposte certe.

Vivibilità e salute oltre la comodità
QUALE URBINO VOGLIAMO?

Dialoghiamo su quale futuro dare ad Urbino partendo dai problemi quotidiani

Inquinamento elettromagnetico, salute e vivibilità: è notizia di stampa in questi giorni di ulteriori installazioni di antenne telefoniche sul territorio comunale e precisamente a Piansevero.

Già nel 2015 si vociferò di questa possibilità e il circolo del PD Urbino di Piansevero organizzò un incontro pubblico al quale partecipò anche il sindaco Gambini oltre al dottor Alessandro Gambarara che ben spiego i rischi derivanti da una proliferazione generalizzata delle antenne. Dall’Assemblea pubblica emerse la richiesta, avallata dal Sindaco, della necessità di elaborare un piano antenne comunale.

Questa volontà si è poi esplicitata con una mozione presentata dal gruppo consiliare del PD e che è stata approvata dal Consiglio Comunale del 16/11/2015 che impegnava il Sindaco la Giunta a:

• Ad attivarsi presso gli organi a vario titolo competenti per la realizzazione di un piano comunale di localizzazione delle antenne realizzato da ente indipendente che pianifichi le aree della città atte ad ospitare future antenne di telefonia mobile e similari, basandosi nel fare ciò sul principio di precauzione e minimizzando l’esposizione degli abitanti, ed escludendo in ogni caso localizzazioni eccessivamente vicine ad abitazioni e luoghi pubblici e privati di alta frequentazione, soprattutto di soggetti a rischio.

• Ad attivarsi presso gli organi sopracitati in modo da verificare la volontà di redigere il “Regolamento comunale per l’installazione e l’esercizio degli impianti per la telefonia mobile e per le trasmissioni in standard dvb-h” (potendo anche utilizzare il vecchio regolamento in allagato alla seguente Mozione (Allegato A)) per risolvere il problema del conflitto tra amministrazioni, cittadini e i gestori grazie a regole comunali solide che garantiscano l’adempimento dell’art. 32 della Costituzione Italiana, che sancisce la tutela della salute come “diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”, e che obbliga lo Stato a promuovere ogni opportuna iniziativa e ad adottare precisi comportamenti finalizzati alla migliore tutela possibile della salute in termini di generalità e di globalità atteso che il mantenimento di uno stato di completo benessere psico-fisico e sociale costituisce oltre che diritto fondamentale per l’uomo, per i valori di cui lo stesso è portatore come persona, anche preminente interesse della collettività per l’impegno ed il ruolo che l’uomo stesso è chiamato ad assolvere nel sociale per lo sviluppo e la crescita della società civile.

Ci piacerebbe sapere come quanto comunicato dalla stampa si leghi a questo impegno e che fine abbia fatto il Piano Comunale.

Siamo una città patrimonio mondiale, ufficialmente quanto presente entro le mura, ma anche la battaglia di questi giorni inerente la discarica di Riceci ha spostato l’essere patrimonio UNESCO dal centro storico al suo circondario, quindi perché queste antenne sul territorio cittadino?

In base a quale piano strategico per la città si è pensato di autorizzarle?

Qaul’è il ritorno per i cittadini?

Tutti sappiamo quanto l’inquinamento derivante dalle onde emesse da queste antenne può essere dannoso per chi abita nelle strette vicinanze di queste strutture.

La salute dei cittadini dovrebbe essere al primo posto per qualunque amministrazione, anche la nostra … o forse no?

Dialoghiamo su quale futuro dare ad Urbino partendo dai problemi quotidiani, aspettiamo i tuoi commenti sul nostro Blog.

Elly Schlein a Pesaro per la Festa dell’Unità

Elly Schlein, membro della camera dei deputati della Repubblica Italiana e segretaria del Partito Democratico, arriva a Pesaro il 21 luglio 2023 per prendere parte alla festa dell’Unità.

Durante il dibattito si è parlato di salario minimo, ambiente, di quanto i più fragili debbano essere aiutati e supportati piuttosto che abbandonati a se stessi e come lo stato Italiano dovrebbe prendersi delle maggiori responsabilità per garantire pari diritti a tutti i cittadini.

Tramite gli interventi precedenti e il successivo intervento di Elly si fa sempre più chiaro l’orizzonte e gli obiettivi del Partito Democratico: giustizia sociale, lotta alle diseguaglianze, sanità pubblica e scuola pubblica centro della società civile, solidarietà e transizione ecologica.

Tutto questo sta sempre più entrando nel quotidiano e nel fare di tutti glia attivisti e simpatizzanti del Partito Democratico.

La presenza di Elly Schlein è risultata molto gradita durante la festa dell’Unità in Baia Flaminia, presenza resa possibile anche grazie ai tanti volontari del partito democratico e al loro impegno, sottolineato anche dalla segretaria del PD.

Discarica Riceci
A PROPOSITO DELLA DISCARICA DI RICECI

A PROPOSITO DELLA DISCARICA DI RICECI….
Per una corretta informazione che non può essere lasciata alle testate locali che si distinguono per la loro “onesta intellettuale …” basta vedere il peso che hanno dato ai diversi interventi che a dar loro retta non ci sono praticamente stati a parte quello della Foschi, vedasi i contenuti degli interventi di Lorenzo Santi e di Mario Rosati.


Il PD Urbino sin dai primi giorni di aprile ha presentato una mozione in consiglio comunale per far votare la contrarietà alla discarica di Riceci, cosa poi puntualmente avventa e di fronte ad una decisione presa non capiamo il perché il caro Londei abbia richiesto questa sceneggiata in Consiglio Comunale con l’intervento di Tiviroli e del Presidente di MMS, forse c’è necessità di accreditarsi?
Ci si domanda come abbia fatto una società privata, Aurora, composta da una parte privata, 60%, ed una pubblica 40% ad imbarcarsi in un progetto industriale di questa portata e di questi costi se non c’erano sicurezze da parte delle parti interessate.

A PROPOSITO DELLA DISCARICA DI RICECI…

In questa logica ci domandiamo quanto di vero ci sia nelle cifre annuali a favore dei comuni di Petriano e di Urbino, quale contributo derivante dalla discarica, circolate in questo periodo.
Ci fa piacere constatare il mutato atteggiamento da parte dei consiglieri di maggioranza del Comune di Urbino che oggi si dichiarano tutti contro la discarica, ma a questo proposito ci domandiamo se il rappresentante del comune in CDA, diretta emanazione del gruppo Mechelli, rispondeva a qualcuno (Sindaco, Mechelli, maggioranza) o era li per cambiare aria?


L’intervento della consigliera Foschi è una esplicitazione di vera volontà o ancora una volta serve solo a pulirsi la coscienza di fronte all’elettorato smarcandosi da proprie responsabilità, ed a questo proposito farebbe piacere sapere se la Foschi, e i suoi colleghi e colleghe della maggioranza, sono intervenuti presso la Regione, e presso l’assessore Aguzzi, per accelerare la risposta della Regione Marche in merito a quanto richiesto dalla Provincia e relativo a quanto previsto dalla Comunità europea sulle distanze minime.

Facile per tutti “nascondersi” dietro parole dette in riunioni ufficiali ma che poi non sono assolutamente seguite da fatti concreti.


Ci piacerebbe capire anche perché i consiglieri di maggioranza non abbiano chiesto al loro rappresentante in CdA i documenti esplicativi cui hanno fatto riferimento durante il dibattito in Consiglio Comunale.


Ci piacerebbe sapere come mai non spingano verso i loro colleghi di partito presenti nell’attuale giunta regionale per far si che la regione si doti di un serio piano regionale sui rifiuti?


Ultimo tassello, ad oggi, l’intervista del Sindaco Gambini che di fatto difende il progetto della discarica e dall’altro si dissocia dalla decisione presa dal Consiglio Comunale, che dovrebbe vincolarlo, definendola inutile i quanto Urbino non conta nulla …
Non è che non conta nulla la volontà popolare? Non è che non conta nulla il Consiglio Comunale? Non è che non conta nulla la “sua” maggioranza perché la sola cosa che conta sono i soldi che non verranno introitati se la discarica non si fa?
Non è che ci troviamo di fronte a quanto già successo nella discarica urbinate con l’apertura all’arrivo dei fanghi da depuratori che l’hanno saturata in brevissimo tempo e tutto per il mero guadagno alla faccia del benessere dell’ambiente e della popolazione?


Cari amici urbinati e non facciamoci prendere per il naso, stiamo attenti a chi da informazioni e perché le da,

Noi ci siamo e ci piacerebbe che chi ne avesse voglia interagisse con noi attraverso questo Blog, usciamo dallo schema partitico ed entriamo in quello della condivisione e della lotta comune a quanto è fatto non per la gente ma solo per il denaro e/o altri motivi prettamente personali.
Stefano Testa

I GIOVANI NON VOGLIONO LAVORARE? lasciatelo dire a noi.
I giovani non vogliono lavorare? Lasciatelo dire a noi.

I giovani non vogliono lavorare? Lasciatelo dire a noi.

Dall’ entrata in vigore delle prime misure di prevenzione contro la diffusione del Covid-19 ad oggi il Paese ha affrontato e sta affrontando molteplici sfide politiche, economiche e sociali: ricostruzione post-pandemica, inflazione, emergenze umanitarie, guerre alle porte dell’Europa ed una straziante serie di disastri naturali.


Tali circostanze hanno portato molti giovani all’insofferenza nei confronti della politica istituzionale, spesso incapace di rispondere in maniera tempestiva ed efficace alle istanze di una generazione priva di certezze e priva di prospettive. Ciò è dimostrabile anche analizzando il dato sull’astensionismo degli elettori tra 18 e 34 anni, che alle ultime elezioni politiche ha raggiunto il 37%.


A rendere ancor più ardua la situazione hanno contribuito alcuni attori del sistema economico che, riversando unicamente sui “giovani d’oggi” le colpe di un sistema produttivo a volte incapace di ritrovare la sua sostenibilità, hanno inconsapevolmente alimentato un conflitto sociale e generazionale dagli sviluppi imprevedibili.


Una soluzione a questa crisi, come Giovani Democratici di Vallefoglia e circoli del Partito Democratico di Urbino e Montecalvo in Foglia, l’abbiamo individuata in un dialogo franco e privo di pregiudizi tra giovani, parti sociali, politica e imprenditori.

Tale confronto, oltre a dare ad imprese e sindacati nuovi spunti per cogliere al meglio le istanze di nuovi e futuri lavoratori, può offrire ai ragazzi ed alle ragazze una serie di nozioni nonché chiavi di interpretazione del sistema produttivo e giuslavoristico italiano spesso non fornite durante i percorsi scolastici ed accademici da loro affrontati.


Per affrontare assieme a noi questo percorso ti aspettiamo, gentile lettore/rice, il 21 Luglio alle ore 20:00 al centro sociale di Via della Liberazione, Borgo Massano.

Lavorare in Sicurezza
LAVORARE IN SICUREZZA

‘Lavorare in Sicurezza’: Il secondo del ciclo di incontri: “I Giovani non Vogliono Lavorare?”.

Il 21 luglio 2023, alle ore 20:00, presso il Centro Sociale in Via della Liberazione a Montecalvo In Foglia (PU) (Borgo Massano), si terrà l’evento “Lavorare in Sicurezza”.

Gli incontri saranno trasmessi anche in diretta attraverso i canali Social del Partito Democratico di Urbino, dei Giovani Democratici Vallefoglia e del Partito Democratico di Montecalvo.

Durante l’evento, avremo il piacere di ospitare illustri relatori, tra cui:

•Donatella Paganelli, Sindaco di Montecalvo in Foglia;

•Chiara Croce, Segretaria Giovani Democratici Marche;

•Roberto Rossini, Segretario generale CGIL PU;

•Maurizio Andreolini, Responsabile CISL Pesaro Urbino

•Matteo Morbidelli, RLST UIL Pesaro;

•Giuseppe Frulla, Imprenditore; e

•Chantal Bomprezzi, Segretaria PD Marche.

Discuteremo del ruolo dei giovani nel sistema produttivo futuro, coinvolgendo sindacati, imprese, amministratori ed esperti.

Il dibattito dell’evento ‘Lavorare in Sicurezza’ sarà moderato da Brahim Baalla, Responsabile territori Giovani Democratici Marche, e Sandra Crowther, PD Urbino.