URBINO E LA SUA SANITÁ

Nei giorni scorsi abbiamo appreso una buona notizia per Urbino e la sua sanità nonché per tutto l’entroterra.

La Breast Unit riparte ad Urbino in Hub e Spoke con l’ospedale di Fano ed il dott. Malagotti ne è il responsabile.

Il tutto è stato ristabilito con determina del 29/09 da parte della direttrice generale dell’AST Nadia Storti.

Questa la buona notizia, ma quale futuro ci aspetta?

Siamo di fronte ad un futuro quanto meno nebuloso, infatti il Governo ha ridotto la dotazione economica per la sanità, lo stesso PNRR è stato “tagliato” proprio in questo settore e a livello regionale non sembra si viaggi verso un futuro migliore.

Le promesse elettorali non si stanno concretizzando, il piano sanitario regionale fa acqua da tutte le parti, la Lega ha cercato un rimpasto della Giunta regionale proprio partendo dall’assessore alla sanità ma il tutto ha portato “solo” ad un nuovo sottosegretario “tecnico”…

Le risorse necessarie al mantenimento dei servizi minimi non ci sono, il personale ospedaliero è sempre più sfruttato, le liste di attese sono diventate di durata biblica, si è scelto di sopperire alle carenze con il “privato” con sempre più cooperative all’interno delle strutture sanitarie. Lo stesso ospedale di Pergola sarà operativo solo grazie ai “privati” a costi superiori e con conseguente decadimento dei servizi stessi e di quel rapporto medico/malato indispensabile ad una buona sanità, basti pensare a quello che succede nei Pronto soccorso nonostante l’impegno dei medici e degli infermieri interni, alla medicina d’urgenza e alle carenze in tanti reparti dell’ospedale di Urbino.

Ma torniamo alla Breast Unit, perché ci sono voluti tutti questi mesi per arrivare ad una soluzione che era sotto gli occhi di tutti sin dal primo giorno?

Siamo certi che il solo primariato nelle 2 strutture sarà sufficiente? O ci sono altri problemi da risolvere? (Equipes operatorie, ecc.)

Siamo sicuri di raggiungere il numero minimo di interventi necessari per poter mantenere l’attività della Breast Unit in Urbino dopo i mesi di fermo?

Ma la cosa che più ci salta agli occhi è quello che ha fatto, o meglio non ha fatto, la Giunta comunale. È sotto gli occhi di tutti il “silenzio assordante ”degli ultimi mesi, sarà così anche da oggi in poi?

C’è veramente, forse bisognerebbe dire c’è mai stata, la volontà vera, e non solo a parole, di difendere la sanità urbinate e di tutto l’entroterra? Torneranno ad incatenarsi per farlo o resteranno nelle loro stanze, magari facendo delle ulteriori promesse?

Noi del PD continueremo a vigilare e a portare alla luce le carenze, i ritardi, i cambi di rotta della Giunta regionale, e di quella comunale, così come abbiamo fatto in Regione attraverso i nostri rappresentanti, con il presidio davanti all’ospedale di Urbino e con le denunce a mezzo stampa locale come quelle dell’8/3 e del 29/6.

Difendiamo la sanità pubblica che tanto ha fatto e tanto ci ha dato, ricordiamoci la pandemia, iniziando dalle urne già nelle prossime tornate elettorali, non facciamoci più abbindolare da promesse che sempre più assomigliano al refrain “parole, parole, soltanto parole” …